Resoconto della giornata di mobilitazione 19/11/2013

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Oggi 19 novembre 2013 si è svolta la seconda giornata di attività dell’assemblea permanente della facoltà di Architettura.

 assembleaDopo aver bloccato la didattica si è aperta l’assemblea nella sede di Via Flaminia con la presenza del preside Masiani. A causa delle insoddisfacenti risposte del preside, il quale non ha saputo corrispondere in maniera adeguata alle domande inerenti le problematiche presentate dagli studenti e dalle studentesse, si è deciso di recarsi direttamente davanti al rettorato in città universitaria e, attraverso una simbolica e temporanea occupazione dell’atrio, rivendicare i nostri diritti all’interno del Consiglio d’Amministrazione d’Ateneo.

In seguito a tale manifestazione una delegazione di cinque studenti e studentesse è stata ricevuta dal rettore Frati e ha riportato le questioni discusse all’interno dell’assemblea:

– la mancanza di attrezzature diffusa in tutte le sedi della facoltà

– il problema delle tasse elevate e in aumento a cui non corrispondono i servizi offerti (centro stampa, mensa, laboratori)

Il rettore, in riferimento alla specifica questione del centro stampa di Via Gramsci, ha garantito che rimarrà aperto fino alla chiusura della gara; l’altro punto su cui si è espresso riguarda la richiesta del servizio mensa per il quale afferma che cercherà di accelerare i tempi e che in seguito ad una nostra mozione riporterà il problema all’attenzione dell’ente regionale LAZIODISU.

I nostri problemi non sono risolti, anzi, le autorità hanno dimostrato di non saper accogliere con serietà le istanze che abbiamo portato avanti. La risposta che il rettore ha dato oggi in sede del consiglio d’amministrazione assume infatti ai nostri occhi una diversa luce se relazionata alla realtà dei fatti. Non è ancora stata indetta una gara per l’affidamento del servizio stampa gestito fino ad oggi da Dr Plot e soprattutto ci sembra impossibile che, a seguito del mandato di sfratto e della cessione dei rapporti tra suddetta società e l’università Sapienza, sia possibile una proroga di un contratto non più valido.

Per ora sono solo parole, attendiamo atti concreti come un documento scritto che revochi lo sfratto o una risposta risolutiva dalla Regione.

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3 pensieri riguardo “Resoconto della giornata di mobilitazione 19/11/2013

    Alessia Filograna ha detto:
    novembre 20, 2013 alle 10:13 am

    Anch’io sono stata presente all’assemblea, ma mi dissocio completamente da ciò che avete scritto nel primo capoverso di questo comunicato, perchè le informazioni che avete riportato sono assolutamente distorte e non veritiere.
    In data 19 novembre 2013, infatti, il Preside Masiani ha risposto in maniera dettagliata e soddisfacente a tutti i quesiti che gli sono stati posti, spiegando quali sono le intenzioni ed i progetti portati avanti dall’università ed offrendosi lui stesso di accompagnarci, tutti insieme, al rettorato, anche con le presenza di docenti, eventualmente. A riprova del suo sostegno alla causa studentesca, il Preside ha anche telefonato in prima persona allo stesso rettorato per prendere appuntamento.
    Non mi sembra dunque corretto usare false scuse per giustificare una decisione presa non appena il Preside fosse uscito dall’assemblea, e dettata dal solo scopo di “voler agire subito”, senza aspettare appuntamenti, e di “farsi vedere in massa”, perchè ciò non è corretto, in primis, nei confronti di Masiani, che si è dimostrato così disponibile a collaborare, e, in secundis, nei confronti di chi legge ed era assente in giornata, perchè trattasi di DISINFORMAZIONE, e non di altro.

      Pietro ha detto:
      novembre 20, 2013 alle 6:36 PM

      Il Preside, con grande disponibilità, ha parlato agli studenti e ha provato a spiegarci che secondo lui tutta la questione del riconoscimento UE non è vera, che ci siamo agitati per niente; però, controllando i documenti che ci ha mostrato, la vaghezza del tutto rimane, e di certezze non ce ne sono.
      Per quanto riguarda i servizi, abbiamo capito che lui non ci può far niente, per cui ci rivolgiamo altrove: all’ateneo e alla regione.
      Alla fine, la situazione è uguale, perciò è “insoddisfacente”, ma non per colpa sua. Le “risposte insoddisfacenti” lo sono perché non ci cambiano nulla, se non il fatto di sapere che quello che il preside può fare lo fa volentieri.

        Alessia Filograna ha detto:
        novembre 20, 2013 alle 10:03 PM

        Scrivere “A causa delle insoddisfacenti risposte del preside, il quale non ha saputo corrispondere in maniera adeguata alle domande” non significa quello che hai scritto tu, ma tutt’altro. Ed il fatto che le sue possibilità di agire siano limitate, come ci ha spiegato, non giustifica il volerlo scavalcare ignorando la sua offerta di collaborazione per agire in maniera impulsiva e disorganizzata, togliendo alla protesta la possibilità di acquistare ulteriore forza e credibilità. Le parole hanno un loro peso, e probabilmente voi lo sapete meglio di me.

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